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Bochesmalas

lunedì 26 marzo 2018

La Dinamo sull'orlo del precipizio



Mentre sul PalaSerradimigni calano le prime ombre della sera, Varese ritorna a casa con il sacco colmo di doni natalizi (in largo anticipo o in ritardo, fate voi), due punti d'oro e anche una seria ipoteca per un posto nei playoff. L'unica nota positiva è che gli uomini di Pasquini hanno tenuto almeno la differenza canestri favorevole. Ma, appunto, è l'unica e sola nota "positiva", per quanto possa valere a questo punto della situazione. Varese semplicemente si è dimostrata più forte, più squadra e finanche più meritevole di accedere ai playoff. La Dinamo-Banco di Sardegna ha anche provato a risalire la china con una serie di recuperi insperati e impetuosi che hanno dato linfa preziosa a tutto l'ambiente, con la spinta dei tifosi. Salvo poi sprecare tutto con errori clamorosi, palle perse, rimesse sbagliate, oltre allo stato comatoso di un paio di elementi: su tutti l'uomo zavorra Hatcher, assolutamente inguardabile, ma anche Jones, com pure per buona parte della gara Planinic e Pierre, e lo stesso Bamforth, i quali hanno collezionato una lunga serie di errori e gran cagate e sono parsi a tratti irriconoscibili. Poca fame e armi spuntate, nonostante l'orgoglio dimostrato nelle fasi di rimonta.
Si sono salvati dal suicidio collettivo solo il solito monumentale Polonara (per la terza volta consecutiva a quota 20) Bostic, Spissu e Stipcevic. Tutto il resto è noia...anzi nulla, o poco più.
Per l'ennesima volta ci siamo mangiati lo scroto, sia chi era al palazzetto sia che era a casa davanti al pc o con un orecchio alla radio. Ora, è inutile negarlo, il cammino dei playoff si fa ancora più complicato di quanto fosse prima di questa domenica. Quattro squadre a quota 24 punti, la Dinamo, Torino, Trento e Cantù. Con Milano, Venezia, Avellino e la resuscitata Brescia praticamente irraggiungibili per i primi quattro posti, ormai blindati e inespugnabili. Ma soprattutto Bologna che ha messo la freccia ed è lanciata al quinto posto e, cosa ancora più preoccupante, Cremona (una partita in meno), Reggio Emilia (due partite in meno) e Varese che inseguono a un passo e che per giunta sembrano anche molto più in forma e molto più motivate non solo della Dinamo, ma anche rispetto a Cantù, Trento e Torino. 
In ogni caso il risultato peggiore di questa domenica lo porta a casa la Dinamo, le altre vincono tutte (a parte Torino ma era fuori casa contro Cantù). In questo momento a -7 giornate dal termine della regular season ci sono ben 8 squadre che si giocano 4 posti, a partire dal 5° occupato da Bologna (e penso anche in modo stabile) sino al 12° di Varese e Reggio Emilia, ma con quest'ultima, come dicevo, con due partite in meno. Quindi, conti alla mano, dando per scontato che le prime quattro o cinque (Bologna non penso che avrà problemi) sono assolutamente sicure di arrivare fino in fondo, la lotta per i restanti 3 posti è una sorta di dramma epico per gli uomini di Pasquini: Cremona, Varese e Reggio Emilia sono più in forma; Cantù pare più forte e attrezzata rispetto alla Dinamo. E sono già in quattro per tre posti. La Dinamo se la può giocare forse solo con Torino e Trento in questo momento.
Ma il problema è un altro, i biancoblu hanno dimostrato più volte di saper giocare alla grande e di non essere inferiori a nessuno, quando sono in forma e al completo; ne sanno qualcosa Milano e Brescia. Però, e veniamo al nocciolo della questione, contro Varese la Dinamo era al completo, forse per la prima volta, e per giunta giocava in casa. Perdere una gara in casa, per giunta offrendo il posto sul tram a una ipotetica diretta concorrente per i playoff, è un suicidio bell'e buono.

Sinceramente tutto mi sarei aspettato tranne questo flop. Ero convinto che la Dinamo Sassari al completo e in buona forma, come avevano dimostrato le ultime due vittorie, potesse finalmente dimostrare tutto il suo potenziale (che non è poco) in queste ultime 8 partite della serie "do or die". Ero sicuro che fossero talmente concentrati da non perdere più un solo pallone da qui alla fine del campionato. Ero certo che avrebbero lottato su tutti i palloni come leoni e si sarebbero caricati di falli pur di non concedere un solo mezzo canestro agli avversari. Da subito, dal primo suono della sirena, non solo nei minuti finali. Pensavo non fosse possibile che continuassero a fare regali agli avversari, soprattutto in difesa, con un potenziale di fuoco del genere e con il peso sulla coscienza di tutte le coppe perse per strada. Pensavo non fosse possibile. Invece, evidentemente, mi sbagliavo.

Ora mancano tre partite in casa: Brescia, Venezia e Pesaro. E quattro in trasferta: Brindisi, Pistoia, Avellino e Trento.
In condizioni normali, ovvero potendo contare su una squadra stabile (sopratutto mentalmente) non c'è niente di insormontabile ma, purtroppo, per la Dinamo di adesso almeno quattro partite saranno più toste di quattro cime dell'Himalaya da scalare a piedi nudi e senza ossigeno. Non funziona più neanche la sicurezza del fortino inespugnabile del PalaSerradimigni (e il sostengo dei 5000 che lo presidiano stabilmente), qui è venuto a fare shopping anche Capo D'Orlando (l'ultima in classifica, per la cronaca) figuriamoci se si metteranno problemi Brescia e Venezia.  
Purtroppo è dura ammetterlo (mi costa parecchio solo pensarlo, figuratevi scriverlo) ma mi pare che solo un miracolo può far si che la Dinamo di quest'anno riesca ad acciuffare i playoff.
Forse mi sono sbagliato quando ritenevo che la squadra di quest'anno fosse la più forte dai tempi del triplete o di quella dei cugini Diener. Probabilmente siamo a livello di quelle delle due annate precedenti, con la sola differenza che quest'anno ci sono molte più squadre forti rispetto alle passate stagioni; il livello generale è cresciuto parecchio e le prime 12 che si contendono un posto nei playoff sono lì a dimostrarlo. Ribadisco nuovamente che la colpa, la causa di tutto questo, non è di certo da attribuire a Pasquini o alla società.

In questo momento la Dinamo-Banco di Sardegna si trova sull'orlo del precipizio. Speriamo solo che nessuno le dia una spinta.
Ora, intanto, continuo a rosicchiarmi lo scroto, ma non possiamo cibarsi delle nostre gonadi in eterno cazz...Nonostante tutto spero ancora nel miracolo; ho già acquistato una serie di bambole voodoo, un bel po' di spilloni, un chilo di corni e una mano supplementare da tenere incollata alle palle, tra un morso e l'altro. Per quanto riguarda il viaggio a Lourdes ci sto lavorando...

Vabbè, comunque vada a finire...Forza Dinamo! Nel caso che vada male (con tutti gli scongiuri possibili e immaginabili che il caso richiede) sarà per l'anno prossimo.









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